Il Piano Transizione 4.0 è una nuova politica industriale adottata dal Paese, un “piano d’azione” che, come descritto dallo stesso Ministero dello Sviluppo Economico, prevede una maggiore attenzione alla sostenibilità e all’ innovazione, con un occhio di riguardo alle attività di design e ideazione estetica.  

Volevamo saperne di più, così abbiamo fatto qualche domanda a Gabriele Zanon, A.D. di BE4 Innovation, esperto del settore e cultore del tema “Industria 4.0”.

Cristina Soldano – Thyper Studio

Buongiorno Dott. Zanon, grazie per il suo tempo, entriamo subito nell’ argomento. Industria 4.0 nasce da un’iniziativa integrata dei principali governi europei che in Italia è stata strutturata dal Ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda. Ci racconta in breve l’evoluzione delle misure attivate dal governo e le finalità che si volevano raggiungere?

Gabriele Zanon – Be4innovation

Buongiorno Cristina, è un piacere esplorare con voi questo mondo. Il Piano è strettamente correlato all’evoluzione del paradigma 4.0, così come i diversi piani che lo hanno preceduto e che sono stati rilasciati dal 2017. Faccio un veloce excursus per chiarire le idee:

  • Piano Industria 4.0: aveva l’obiettivo di indirizzare e favorire gli investimenti in nuove tecnologie funzionali e orientate al 4.0 (svecchiamento degli impianti e attrezzature obsolete)
  • Piano Impresa 4.0: aveva lo scopo di stimolare gli investimenti e di rafforzare il capitale umano, favorendo anche la formazione del personale interno e l’acquisizione di personale dall’ esterno da affiancare alle tecnologie (si ponevano al centro del progetto le risorse umane e il rafforzamento delle skills)
  • Piano Transizione 4.0: si propone di estendere la platea delle imprese e uniformare le misure previste anche grazie a un passaggio dalle misure tradizionali di super e iper-ammortamento a misure con credito d’imposta con modalità di fruizione dei vantaggi diversa. Si tende a privilegiare il concetto di filiera e processo esteso tra le aziende, comprese le PMI, per favorire la velocità nel produrre/erogare prodotti e servizi sempre più in modo digitale.

CS

Quali sono i punti di forza e di debolezza riscontrati in questo percorso di evoluzione delle misure offerte dal Governo alle imprese?

GZ

Per quanto riguarda il Piano Transizione 4.0, uno dei punti di forza è certamente la sostituzione di super e iper-ammortamento con il credito d’imposta. Questa misura tende a facilitare la modalità di fruizione e agevolazione a cui le aziende possono accedere, allargando l’ambito delle misure non solo per le attività e le spese di ricerca e sviluppo, ma anche per le spese di innovazione e design, e alle attività di formazione sulle tecnologie 4.0.

Posso “schematizzare” i PRO e i CONTRO per semplificare la comprensione del Piano:

PRO

  • Unico schema incentivante (credito d’imposta).
  • Semplificazione amministrativa delle procedure di accesso.

Accessibilità allargata a:

  • Startup e giovani imprese
  • Imprese non in regime fiscale ordinario (es. aziende agricole)
  • Svincolo del bene immateriale da quello materiale
  • Mantenimento e semplificazione del credito d’imposta per la formazione

CONTRO

  • Minore focalizzazione sulla trasformazione digitale dei processi operativi,

        con introduzione di altri ambiti (estetica, design, …)

  • Rimodulazione leggermente al ribasso delle aliquote complessive dei benefici
  • Riduzione delle soglie di investimento
  • Orizzonte triennale dichiarato, ma non ancora confermato

CS

Prendo appunti, chissà che non possa servire anche a noi. E quale sarà il ruolo di BE4 Innovation per la trasformazione digitale e per il supporto al Piano Transizione 4.0?

GZ

Già da tempo ci muoviamo per predisporre un pacchetto di servizi orientati alle aziende che vogliono agire verso la trasformazione digitale. Dal 2012, siamo attivi su questo tema con ricerche che ci dicono che molto spesso le aziende non hanno le competenze interne per definire una roadmap di accesso e sfruttamento di queste tecnologie. Abbiamo previsto tanti servizi, dai seminari informativi a veri e propri strumenti di valutazione della maturità digitale delle imprese, che permettono di capire lo stato di processi e persone.

BE4 Innovation ha poi messo a punto una strategia per un’evoluzione digitale di medio e lungo periodo, con una serie di attività e servizi per supportare le imprese ad accedere alle misure governative.

In termini di metodo, BE4 Innovation consente di definire e personalizzare un approccio adeguato a ciascuna realtà.

Quello che facciamo a supporto delle imprese è partire da uno screening preliminare di beni e investimenti (verificando anche la coerenza con i requisiti richiesti), focalizzandoci sulle attività di innovazione delle aziende, sulla tipologia di investimenti necessari.

Sulla base di questa analisi BE4 Innovation configura una lista di servizi di consulenza per accedere alle misure proposte. Non solo, i servizi prevedono anche l’identificazione di gap, lacune e mancanze, rispetto alla configurazione richiesta dal governo per accedere alle misure di credito, con una proposta precisa di un piano di recupero.

CS

Oggi stiamo attraversando un periodo davvero particolare a causa del COVID19 ma, guardando oltre l’emergenza sanitaria, come può l’innovazione 4.0 aiutare a uscire dal lockdown anche in riferimento allo smart working e con quale orizzonte rispetto ai risultati di lungo periodo?

GZ

Al di là della valutazione economico-finanziaria e organizzativa occorre osservare che configurare l’impresa verso modalità di lavoro smart richiede una serie di interventi che vanno progettati e integrati, solo per citare alcuni esempi, dagli investimenti per infrastrutture informative nel cloud a una revisione legale dei contratti, delle logiche di governance alla gestione della sicurezza. Se si gestisce il tutto con una visione di insieme si possono ottenere importantissimi benefici, ma tutto questo deve essere accompagnato da un importante salto culturale. Questa è forse la componente più difficile, ma deve essere la molla che guida tutto il resto. Be4 Innovation sta predisponendo dei percorsi di formazione proprio su questi argomenti coinvolgendo psicologi del lavoro e docenti universitari in grado di contribuire a tutti i livelli aziendali a diffondere la nuova cultura del lavoro a distanza.

C’è poi, più nello specifico, un tema di ritorno a regime. È prevedibile che nei prossimi mesi si debba assistere a fenomeni complessi di ripresa, con alternanze tra produzione standard e produzione rallentata in funzione degli scenari, il che si tradurrà anche in una domanda intermittente e variabile. Serviranno strumenti capaci di garantire una maggiore accuratezza previsionale per aiutare le imprese a intercettare e interpretare meglio questa domanda, ma anche per pianificare le scorte e gestire con la massima precisione le risorse. Servirà sicuramente lavorare a una modalità di previsione della domanda e di gestione delle scorte in ottica 4.0.

CS

Che suggerimenti si possono dare alle aziende inserite in un contesto di filiera e che hanno la necessità, in fase di progetto e produzione, di condividere o di coinvolgere altre realtà aziendali?

GZ

In due parole: Open Innovation. L’esempio dei respiratori è illuminante. Per rispondere il più velocemente possibile a questa domanda si è di fatto costruita una sorta di filiera temporanea integrata e interconnessa che ha permesso di risolvere un problema significativo in poco tempo, integrando gli sforzi e le competenze di attori molto diversi.

La vera sfida è cercare di ri-configurare le filiere permanenti proprio in questa direzione.

CS

Quanto tempo serve a prepararsi al 4.0?

GZ

E’ necessario qualche mese di lavoro per conoscere il contesto, per valutare la condizione dell’impresa e il business nella prospettiva di sviluppo di 10 anni, ma anche per intercettare nuovi modelli di business e come possono essere abilitati dalle nuove tecnologie.

CS

Quale può essere l’impatto delle misure Transizione 4.0 in termini di ROI?

GZ

Occorre prestare tantissima attenzione al fatto che dal punto di vista del ritorno degli investimenti, le misure possono cambiare totalmente la valutazione del ROI. Esse possono aiutare ad acquisire beni necessari, ma devono essere utilizzate per una visione di più lungo periodo considerando anche l’attuazione di soluzioni, servizi, modelli di business che in altre condizioni non avrebbero i requisiti per essere profittevoli dal punto di vista economico. In sintesi, le tecnologie abilitanti e la continua formazione a tutti i livelli porteranno nel medio periodo incrementi di ROI importanti, ma soprattutto permetteranno alle PMI di crescere in competitività, magari esplorando anche alcuni mercati internazionali.

CS

Considerando le difficoltà che le aziende stanno vivendo a causa del lockdown, BE4 Innovation può aiutare le realtà in crisi nella valutazione e identificazione delle misure del Piano che meglio possono permettere di unire i temi della ricerca di efficienza e competitività con quelli di maggiore flessibilità e di gestione di rischi?

GZ

BE4 Innovation ha ideato un canale informativo specifico per tutti i suoi clienti che permette di avere una tempestiva conoscenza su tutte le misure contenute nel Decreto Transizione 4.0 e tutte le misure straordinarie che in questi giorni il Governo sta promulgando. Il format comunicativo è semplice e immediato, permette di prendere visione della misura e attivare le procedure di accesso in tempi rapidissimi. Abbiamo anche messo a disposizione dei nostri clienti uno sportello informativo che consente di avere un contatto diretto con i nostri esperti in grado di dare in tempo reale tutte le informazioni e gli indirizzi di azione necessari.

CS

Grazie per il suo tempo dott. Zanon, la giungla del 4.0 ci sembra già meno misteriosa dopo questa conversazione.